Con un rigore di Rizzitelli vinta la gara di andata
Solo contro tutti
L'ostinazione, la grinta
il coraggio dell' attaccante hanno permesso
alla Roma di superare il Napoli. Ma al San Paolo, nel match di ritorno
ci sarà da soffrire.
A Ruggiero Rizzitelli piacciono le cose difficili. E nel momento in cui tutti sono prossimi a mollare che lui si esalta. La partita di andata del terzo turno contro il Napoli in qualche modo ha rappresentato la sintesi di questo "Ruggiero cuor di leone". Chi ha assistito a quella sfida (assai pochi i tifosi che hanno sfidato il maltempo...) avrà verificato in prima persona l'eccezionale temperamento dell'attaccante pugliese ch'è riuscito a dare una svolta importante alla sfida proprio nei minuti finali. Il calcio di rigore, prima procurato e poi realizzato (troppe moviole hanno distorto l'intervento di Francini...) ha finito col rendere omaggio alla ostinazione del ragazzo, che s'è ritrovato di colpo a fare il Voeller, dopo esserne stato spalla più che ideale. Strana partita davvero quella dell'Olimpico. Le premesse ci avevano regalato la solita Roma d'emergenza, con Bianchi costretto a varare per la prima volta una formazione tutta italiana: a Voeller e Aldair, infortunati, s'era aggiunto il forfait di Haessler all'ultimo momento. Un attacco influenzale aveva messo kappaò, oltre al tedeschino, anche Garzya. Insomma, Roma rabberciata, eppur piacevole per tutto il primo tempo, quando era riuscita a dar pensiero a Giovanni Galli. Perfino un calcio di rigore non fischiato da Lanese (fallo del portiere partenopeo su Carnevale) perché l'attaccante giallorosso aveva toccato (sfiorato) il pallone con la mano prima dell'impatto con l'avversario.
Poi una ripresa mozzafiato. Il Napoli che sacramenta per una rete annullata a De Napoli: tutti a piagnucolare, a tirare in ballo Palazzo e palazzetto (tanto da ricevere un gradito omaggio nella successiva gara di campionato contro la Sampdoria a domicilio...) e ad ignorare la posizione irregolare di Careca al momento del tiro a rete di Padovano, respinto da Cervone sulla testa dell'accorrente centrocampista. Tutti a lacrimare, nonostante al rigore di Rizzitelli sia seguita la clamorosa traversa colpita da Bonacina nei minuti finali. Nonostante l'abbondantissimo recupero (cinque minuti cinque) concesso dall'arbitro siciliano. Perfino l'espulsione di Francini è stata contestata e dire che il difensore, già ammonito, aveva fatto di tutto per guadagnare il secondo cartellino giallo, protestando in occasione del penalty procurato con l'intervento su Rizzitelli.
Dunque, una Roma sicuramente al di sopra della media e meritevole del successo. Un successo però che non dà garanzie totali in vista della partita di ritorno, in programma allo stadio San Paolo (e di cui daremo notizia e commento nel prossimo numero di dicembre). Ma la Roma, come hanno dimostrato le recenti esibizioni nelle manifestazioni a caratteri internazionali, ha abituato i suoi tifosi a non disperare, mai. S'accennava poc'anzi al numero degli spettatori presenti. Al botteghino ne sono passati 14.130: pochi, decisamente troppo pochi per una sfida che in passato aveva quasi sempre garantito uno stadio assai vicino al tutto esaurito, con incassi ben superiori al miliardo. Colpa delle
condizioni atmosferiche, certamente; colpa delle dirette televisive sulle reti berlusconiane, certamente; colpa del calendario che è arrivato a proporre questo incontro a sole due settimane da quello di campionato, certamente. Ma forse c'è dell'altro visto che il pubblico romanista non è ancora riuscito a "scaldarsi" come nella passata stagione. Non aggiungiamo altro. Più realisticamente diciamo che con undici Rizzitelli in campo l'Olimpico offrirebbe un altro colpo d'occhio. Sempre!
Tratto da La Roma novembre 1991 |